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Il RACCONTO di VALNYRA, .. Non tanto tempo fa in una terra lontana e verdeggiante..

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view post Posted on 6/12/2017, 15:32
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MacAtour

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Samina
view post Posted on 6/12/2017, 17:08




25 Calistril 4711

Siamo partiti di buon mattino e stiamo viaggiando in carrozza per spostarci verso le zone di confine per ripulire l'area dai banditi, richiesta che arriva direttamente dal re. Non ci conosciamo. Siamo in sei e ci stiamo dirigendo all'AVAMPOSTO DI OLEG. Ognuno di noi ha un documento reale che rende noto che il possessore ha il permesso di viaggio ed esplorazione allo scopo di debellare il banditismo. Pena per i banditi la corda.
Mi presento come VALNYRA DI PORTO GHIACCIO; un uomo si presenta come EMMANUEL DREDD e sembra un tipo sicuro di sé. Avrà vent'anni ed è accompagnato da un segugio al quale si rivolge come LADY OLANNA, un cacciatore; una ragazzina di circa quindici anni dall'aria un po' svampita con la pelle chiarissima e i capelli bianchi accompagnata da una donnola e che parla da sola mentre si tira continuamente su dei lunghi guanti troppo grandi, non si é presentata. Ragazzina curiosa, un po' strana; un nobile cavaliere della casata Orlowski si è presentato come KELDON ORLOWSKY, probabilmente apparterrà ad un ramo cadetto; un mezzelfo con gli abiti da viaggiatore guarda sconsolato la ragazzina, ma neanche lui si presenta; c'è un sesto uomo nella carrozza che era già all'interno quando sono salita con gli altri e al quale non è stato consegnato il documento reale...almeno non insieme a noi. Sembra dormire anche se ha la balestra incoccata verso l'esterno. Dietro richiesta, il mezzelfo ha detto di chiamarsi JIZAR e la ragazzina YAN-HESSRA. Il mezzelfo, evidentemente infastidito dal fatto che l'uomo abbia l'arma incoccata, lo tocca sul braccio e l'altro non reagisce troppo bene e poi ci spiega che lui fa la nostra stessa strada ma non segue la nostra missione.

Poche ore prima prima di giungere all'avamposto, ci troviamo nel bel mezzo mezzo di una tempesta di pioggia e neve.

Abbiamo proseguito finché un fulmine ha fatto cadere un albero in mezzo sulla strada. Siamo scesi nella tempesta e, tutti insieme, siamo riusciti a spostarlo.
Finalmente, quando ormai era già buio, siamo arrivati alla locanda di OLEG e SVETLANA. Mentre mangiavamo il delizioso stufato di Svetlana, abbiamo appreso dalla coppia che la locanda ormai da mesi è sotto la minaccia di violenti BANDITI e ci siamo quindi offerti di aiutarli in cambio dello stufato. Sembra che domani mattina prima dell'alba verranno a riscuotere la loro mensilità e noi saremo qui ad aspettarli!
Non li conosco ancora ma c'è del buono in questi avventurieri e ognuno di loro ha delle capacità che credo ci saranno molto utili. Se rimarremo uniti, potremo riuscire a fare del bene in questi luoghi lontani dalla civiltà e privi di ogni protezione.

Dopo cena siamo andati nel cortile per decidere la strategia migliore. Mentre stavamo parlando, mi sono accorta del gobbo aiutante di Oleg e Svetlana che stava spalando fango e sterco. C'era qualcosa che non mi convinceva in lui, ma al tempo stesso mi sembrava che avesse una qualche forma di ritardo. Non credevo che fosse un problema per noi, ma per stare tranquilli, ho chiesto a Keldon ed Emmanuel di allontanarci un po' in modo che non ci sentisse. Proprio in quel momento Jizar si diresse a grandi passi verso di lui e lo accusò, urlando, di essere uno dei banditi o comunque in combutta con loro. Il gobbo apparve stupito e spaventato e iniziò a gridare: "Banditi! No, banditi no! Miei soldatini!". Il mezzelfo non contento, continuò ad urlargli contro e questi, dalla stazza notevole, gli assestò un bel pugno. Iniziarono a lottare nel fango e mentre cercavo di dividerli, Emmanuel e Keldon con tono imperioso riuscirono a fermarli.
Dopo aver spiegato l'accaduto ad Oleg, ci siamo ritirati nei nostri alloggi e Yan-Hessra ed io siamo riuscite a trovare qualche minuto per noi stesse e sono stata felice che abbia voluto farmi alcune confidenze.

26 Calistril 4711

Non era ancora l'alba ma eravamo già tutti svegli...in attesa...

Ognuno si preparava al meglio a seconda delle proprie abitudini ed io mi sono attardata un po' per dedicarmi a Sarenrae per poi scendere con gli altri.
L'ospitalità di Svetlana era sempre deliziosa, anche a colazione, mentre Oleg non riusciva a nascondere un certo nervosismo.

Ognuno si mise in posizione e attese.

"Ehi! Oleg! Brutto sacco di merda! Cosa aspetti ad aprire questa maledetta porta?"
Oleg, come al solito, aprì la grande porta e tre dei cinque banditi entrarono. Quello che sembrava essere il capo, APS BIDON, restò sul cancello in attesa del denaro, mentre due tizi, uno alto ed uno tarchiato, andarono verso la locanda rivolgendo a Svetlana attenzioni molto poco galanti.
Emmanuel fece scoccare una freccia verso il capo, ferendolo: il segnale che stavamo aspettando con ansia!
Io corsi in suo aiuto e con un affondo ed una nuova freccia del cacciatore, questi cadde a terra esanime.
Keldon e Jizar attaccarono i due tizi poco rispettosi e, mentre quello alto si accasciava a terra, Yan con le sue arti magiche, addormentò l'altro e corse verso di noi.
Dal cancello un quarto bandito entrò nel cortile che Yan prontamente addormentò.
in quel momento il bandito tarchiato si risvegliò ed iniziò a scappare dal lato opposto della corte, ma il gobbo gli tagliò la strada e con un colpo poderoso lo uccise rompendogli l'osso del collo.
Prendemmo l'ultimo rimasto come prigioniero. Lo interrogammo ma si dimostrò assolutamente ostile e solo grazie alla magia siamo riusciti ad ottenere alcune preziose informazioni sul loro campo più vicino.
Purtroppo non mostrò alcun segno di rimorso o pentimento...
Keldon eseguì la condanna passandolo a fil di spada.
Tutto questo mi ha lasciato un po' scossa perché speravo di poter evitare la sua morte...se solo avesse mostrato di essere pentito...
Anche se a malincuore, abbiamo fatto quello che dovevamo.

28 Calistril 4711

Le pianure si distendono a perdita d'occhio e l'erba, alta e incolta, rallenta il nostro cammino. Per fortuna Jizar ed Emmanuel riescono ad orientarsi in mezzo al nulla che ci circonda.
Raggiungiamo un boschetto al cui centro vi è una radura: Yan la attraversa e, accanto al cerchio di pietre di un fuoco, fa una macabra scoperta: i resti di un uomo o meglio, di quello che sembra esser stato un portalettere che non è mai giunto a destinazione... Ha con sé una lettera...mai consegnata...da parte di un certo DAMIAN per la moglie, dalla quale si capisce che l'uomo faceva parte della guarnigione dell'ANTICA TORRE e che avrebbe trascorso là tutto l'inverno.
Ripartiamo e, con il cuore pesante, raggiungiamo la torre: un mucchio di rovine abbandonate...

L'ingresso è bloccato da un fitto intrico di ERBA GRATTA o così almeno ci dice Jizar e proprio lui, nel tentativo di liberare il passaggio, vi cade sopra rovinosamente e da quel momento non fa che grattarsi e lamentarsi...

Finalmente riusciamo ad entrare: alcune stanze hanno ancora il tetto, mentre altre ormai non più...saliamo al primo piano e non facciamo in tempo a vedere gli scheletri di tre soldati che giacciono a terra, che questi si alzano e con grande agilità ci sono addosso!! Anche se colti di sorpresa riusciamo ad avere la meglio, ma restiamo sgomenti...uno di loro ha un foglietto in quella che un tempo doveva essere una tasca ed abbiamo la conferma che in questo luogo sono state praticate arti da necromante per ottenere la vita eterna...si parla anche di un oggetto maledetto, forse una tavoletta, e del sacrificio di una giovane ragazza...eventi terribili...

Continuiamo a salire e, nella stanza più alta, ci troviamo di fronte alla creatura più raccapricciante che abbiamo mai visto...uno scheletro sanguinante in armatura...gocce di sangue che stillano da ogni osso che lo compone...sangue ovunque...stando a ciò che abbiamo letto deve trattarsi del Capitano ILIUS BERGAN, colui che ha tentato il folle esperimento ed ha assassinato la giovane serva. Inchiodato ad una porta da una spada un altro scheletro armato: il Sergente DAMIAN TOLDBERG, autore della lettera trovata nella radura e coraggioso soldato che ha cercato di far ragionare il capitano...troppo tardi.. Bergan prontamente libera Damian e, insieme, ci attaccano con un'agilità impressionante. Lo scontro è serrato e molto duro, ma riusciamo a dare loro la pace.

01 Farast 4711

Portiamo a termine l'esplorazione della torre e troviamo la tavoletta...nera e ricoperta di rune...Emmanuel decide di toccarla e per un istante rivede l'assassinio della ragazza attraverso gli occhi del capitano, mentre viene sgozzata e gettata dalla torre...forse ancora viva... Resta attonito e per un attimo un ghigno sinistro attraversa il suo volto...
In un impeto di rabbia, Jizar manda la tavoletta in frantumi e, dopo aver invocato Sarenrae per portare luce e purificare queste stanze, decidiamo di allontanarci prima possibile e scendiamo dabbasso.
Fuori piove ed è sera. Nessuno vorrebbe restare, ma non abbiamo scelta. Portiamo i cavalli al riparo, accendiamo i bracieri e ci prepariamo per la notte.

02 Farast 4711

La pioggia cade incessante ma, lo stesso, decidiamo di esplorare il territorio circostante. Il suo ticchettio ci martella la testa per tutta la giornata e non troviamo niente di interessante.
A sera ci accampiamo all'agghiaccio...fradici...

Durante il mio turno di guardia, veniamo avvicinati da alcuni lupi: in un primo momento, presa dal panico, do l'allarme, ma poi, ritrovata la concentrazione, riesco ad emanare un'intensa luce bianca che abbaglia tutti...per fortuna spaventa anche i lupi...eh eh!

03 Farast 4711

Torniamo all'avamposto sotto una leggera pioggerellina: siamo stanchi, spossati, fradici e alcuni di noi anche febbricitanti.
Per fortuna da Oleg ci aspetta una bella sorpresa: l'incontro con PADRE JHOD, un sacerdote di Erastil venuto da Restov alla ricerca di un tempio perduto custodito da un orso rabbioso..."Il TEMPIO DELL'ALCE"...o almeno così lui lo chiama.

Si offre di prestare le sue cure a Yan e ci chiede di fargli sapere se mai lo dovessimo trovare.

Keldon è ancora debole e febbricitante, ma grazie alle cure di Yan, domani starà sicuramente meglio.

Nel frattempo, prima che faccia buio, andiamo a montare le tende fuori, sotto la tettoia, e ci prepariamo per trascorrere la notte...speriamo che dormendo al caldo si riprendano entrambi.

04 Farast 4711

Non so che cosa Jizar abbia detto al povero YOSIF, ma ha sicuramente parlato a sproposito visto che questi ha ucciso i suoi topi e gli sta chiedendo di riportarli in vita...povero infelice...ma perché Jizar non impara a stare zitto! Eppure di anni e di esperienza sulle spalle dovrebbe iniziare ad averne...è o non è mezzelfo?!

DOLESKYN, l'anziano cacciatore, ci annuncia che ha finalmente deciso di tornare a casa, ad Ejeda, a piangere sulla tomba della figlia e ricominciare una nuova vita e ringrazia Yan per averlo aiutato a ritrovare la pace interiore.
Davvero un buon modo di iniziare una nuova giornata!
Le consegna anche dei documenti da consegnare all'altro cacciatore, che dovrebbe essere andato verso sud.
Siamo pronti per una nuova esplorazione! Salutiamo Svetlana, ci prepariamo con le provviste, ma Oleg ci dice che non ha cure medicamentose perché BOKKEN, l'erborista, è da qualche settimana che non si fa vivo...molto strano...

Vorrà dire che andremo a cercarlo.

Seguendo le sue indicazioni, giungiamo al limitare della foresta dove un albero gigantesco sembra vegliare su tutta la pianura circostante...costeggiamo il bosco...la capanna di Bokken dovrebbe essere da queste parti...eccola...una vecchia torre di guardia circolare cinta da muretti in pietra, trasformata in abitazione...non proprio la classica capanna nel bosco.
Al suo interno, un paio di pecore ed una mucca brucano pigramente l'erba. Al centro un pozzo e lungo i muretti, aiuole di piante medicinali. Niente fumo dal comignolo... Entriamo.

Accanto al pozzo Jizar nota delle impronte come di rana, ma di grandi dimensioni...

Keldon si avvicina alla casa e da una finestra vede che all'interno c'è una di queste strane creature...butta giù la porta ma questa, velocissima, emette un acuto gracidio...forse un allarme...e con un improvviso balzo, salta addosso a Yan-Hessra e la butta a terra con violenza facendole perdere i sensi. …una gioia di breve durata…Keldon la trafigge mortalmente e Jizar interviene prontamente con una pozione medicamentosa.

Decidiamo di seguire la vena d’acqua che scorre sotto il pozzo… probabilmente queste creature sono arrivate proprio da lì. Giungiamo in prossimità di una pozza d’acqua circondata da spogli calanchi: ci mettiamo alla ricerca di un ingresso… di una grotta… quando due grosse rane balzano all’improvviso fuori dall’acqua. Ci colgono alla sprovvista, ma riusciamo a ferirne una e a farle scappare. Finalmente troviamo un foro nella roccia… dopo un primo momento di indecisione, Keldon sente un respiro… diverso… umano… provenire dal fondo e decidiamo di calarci. Il cavaliere è molto agile, mentre io cado giù rovinosamente… anche Emmanuel ci raggiunge con grande agilità e non appena alziamo lo sguardo, le due rane dello stagno ci attaccano nuovamente. Lo scontro è breve: il sibilo di alcuni fendenti e le due creature sono a terra.

Bokken, l’erborista, è appoggiato ad una grossa pietra, privo di sensi. Vivo per fortuna.

Lo riportiamo a casa, ma quando si riprende scopriamo che si tratta di un uomo burbero, scontroso e soprattutto irriconoscente… il massimo che riusciamo ad ottenere da lui…e con grande fatica…sono due pozioni medicamentose e non per avergli salvato la vita, ma per essere accompagnato da Oleg e poi di nuovo a casa… un uomo impossibile… In cambio di un letto caldo e asciutto, gli offriamo persino la cena, visto che a lui non è rimasto nulla.

07 Farast 4711

Dopo mezza giornata di viaggio sotto un cielo plumbeo, arriviamo all’avamposto: stanchi di sorbirci i commenti inopportuni e assolutamente privi di qualsiasi senso di riconoscenza di Bokken.

Per dirla tutta, neanche Oleg sembra essere molto felice di averlo lì per la notte…

Al nostro arrivo veniamo accolti da Doleskyn, l’anziano cacciatore che sembra stare meglio, e dal Capitano delle guardie, KESTEN, che stanno giocando a carte.

Finalmente possiamo goderci il succulento stufato di Svetlana e rilassarci un po’.

08 Farast 4711

Andiamo in direzione O-NO. Keldon è ancora molto debole, così Yan-Hessra decide di restare con lui all’avamposto mentre io, Emmanuel e Jizar decidiamo di continuare l’esplorazione.

Dopo un giornata di cammino tra pianure e zone boschive, al tramonto, Emmanuel trova alcuni cespugli che nascondono una piccola CAPANNA di legno. Entriamo… non c’è nessuno… solo attrezzature da cacciatore e… una botola. Decidiamo di aprirla e, strisciando lungo uno stretto cunicolo, raggiungiamo una grotta sotterranea piuttosto ampia e inquietante: agli angoli di questo ambiente qualcuno ha costruito dei cumuli molto accurati di teschi, ossa o pelli, tutte ben lavorate… almeno sembrano di animali.
A terra vediamo un foro: guardo dentro e vedo qualcosa che luccica in fondo ad una stretta ma profonda buca. Tentiamo di raggiungere l’oggetto con costrutti fatti di frecce o rami e bicchieri di latta, ma invano, e dopo un po’ decido di infilare il braccio nel buco… che errore madornale! Un cappio magico mi afferra il polso e inizia a tirarmi verso il basso, mentre una vocina stridula inizia a cantilenare qualcosa sul fatto che sarei un ladro colto nel sacco! Facciamo la conoscenza con una creaturina molto piccola e bruttina che dice di essere uno SNEFRO e ci dice di chiamarlo BUFFARDELLO. Capiamo che è incuriosito da piccole cose che luccicano e riusciamo ad attirare la sua attenzione con uno specchietto. Ci dice di essere scappato da un grande ALBERO DI SICOMORO perché gli snefri che lo abitano sono troppo malvagi e che per qualche tempo, in quella grotta che lui considera casa sua, ha abitato un cacciatore “molto cattivo” che lui, infestando la grotta, ha scacciato. Quando gli diciamo che anche noi lo stiamo cercando, ci propone un patto: mi avrebbe liberato se gli avessi riportato un anello che il bracconiere gli aveva preso. Accetto. Mi libera e proseguiamo nell’esplorazione della grotta successiva che si rivela essere stata la casa del BRACCONIERE BREEG. Dal soffitto crollato penetra della luce, ma prima che abbiamo il tempo di osservare il semplice arredamento dell’ambiente, la nostra attenzione è attratta dalla macabra vista di due braccia umane con nere dita di sangue rappreso che pendono dal soffitto: il simbolo della divinità malvagia Norgorber , lo Scuoiatore! Come se non bastasse, alla stessa parete sono appese delle pelli scuoiate, tra le quali riconosciamo anche pelli umane e poi… una maschera raccapricciante realizzata con pelli di creature animali e umane…

La vista di questo scempio mi fa accapponare la pelle e, senza neanche pensare, stacco tutto dalle pareti e dal soffitto lo getto nel camino. Mentre un grande fuoco si innalza davanti a me invoco Sarenrae affinché mi dia la possibilità di purificare questo luogo blasfemo. Anche Jizar invoca Erastil e ne disegna il simbolo sull’impiantito.

Proprio in quel momento si affacciano dei coboldi dall’apertura nel soffitto… resto in ascolto e capisco che stanno cercando di portare via i nostro cavalli. Corriamo fuori e ci troviamo di fronte otto coboldi… noi siamo solo tre…

Ci battiamo con tutta la nostra forza ed energia. Uno scontro durissimo. Uno dopo l’altro abbatto tre di queste creature, mentre Jizar ed EmManuel con frecce e spada riescono ad ucciderne altri due, vengo accerchiata da altre tre di queste creature… cerco di resistere, ma uno di questi mi colpisce sul fianco… il dolore è così lancinante da farmi perdere conoscenza… Jizar ed Emmanuel riescono là dove io ho fallito e Emmanuel riesce a salvarmi.

La notte trascorre tranquilla e durante il mio turno di guardia un gufo ci osserva…

09 Farast 4711
Al mattino torniamo all’avamposto, ci riposiamo e ci prepariamo per una nuova esplorazione il giorno seguente.

10 Farast 4711
Purtroppo stanotte ha nevicato e al nostro risveglio è tutto bianco. Restiamo all’avamposto.

11 Farast 4711 Ancora neve…

12 Farast 4711 Oggi neve e piogga gelida

13 Farast 4711 Ancora pioggia…

14 Farast 4711
Oggi una lieve pioggerella pungente…aspettiamo…per fortuna arriva Sterk con il suo carro e le provviste dalla città.

15 Farast 4711
Finalmente è solo nuvoloso! Decidiamo di ripartire. Poco lontano dall’avamposto, abbiamo trovato quattro COBOLDI in una radura che coltivavano i RAVANELLI DELLA LUNA, tanto amati da Oleg. Yan ha provato a contrattare con i coboldi, ma senza successo… Ema ha deciso di passare alle maniere forti e abbiamo preso i ravanelli. Continuiamo ad esplorare quest’area per tre giorni.

19 Farast 4711

E’ ormai sera quando terminiamo l’esplorazione di tutta l’area. Abbiamo anche raccolto alcune informazioni sui coboldi: in direzione sud a ROCCIA SPACCATA, si trova un villaggio di coboldi, il cui capo si chiama SCAGLIAFULIGGINE, ma pare non sia il vero capo, il cui nome sarebbe invece TARTUK.

20 Farast 4711

In serata raggiungiamo l’avamposto di Oleg. Svetlana ci accoglie entusiasta per i ravanelli e addirittura ci paga in monete che ci consentono di riassortire i nostri vettovagliamenti.

21 Farast 4711

Partiamo di buon’ora verso sud. Attraversiamo un territorio di pianure rocciose caratterizzate da aree di erba molto alta. Tra alcune rocce abbiamo trovato una tana di RAGNI BOTOLA che però non ne hanno voluto sapere di farsi vedere…
Abbiamo proseguito verso sud fino a una bassa collina sulla cima della quale si ergeva una VECCHIA QUERCIA SQUARCIATA DA UN FULMINE.

Proseguiamo nelle pianure circostanti finché raggiungiamo un lago che scopriamo ben presto essere la tana di BOGARTH, dai quali veniamo attaccati, mentre una gigantesca rana cavalcata forse da una di queste creature ci osservava da lontano… per fortuna abbiamo la meglio sui bogarth ma decidiamo di lasciare questo luogo, almeno per il momento. Dopo cinque giorni di esplorazione rientriamo all’avamposto.

27 Farast 4711

Al nostro arrivo da Oleg, scopriamo che è finalmente arrivato il gioielliere che stavamo aspettando per aprire lo scrigno trovato nella tana del bracconiere. All’interno troviamo polvere d’argento per 4.000 maya e decidiamo, quindi, di dare mandato a Oleg di venderla per l’85% del valore.
 
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Samina
view post Posted on 7/12/2017, 12:54




28 Farast 4711

Qualche nuvola qua e là movimenta un cielo terso. Alle prime luci dell'alba siamo partiti alla volta della zona di caccia del bracconiere Breeg Orlivanch. Adesso anche Keldon e Yan-Hessra sanno dove si trova la sua capanna.

Abbiamo poi ripreso l'esplorazione della foresta e ad un certo momento abbiamo scorto una piccola meravigliosa creatura, un piccolo DRAGO FATATO che si è presentato come PERLIVASH. Un esserino lucente dai mille colori dell'arcobaleno, il cui spirito burlone rifletteva perfettamente l'iridescenza delle sue piccole scaglie. Gli abbiamo spiegato che stiamo cercando Breeg e lui ci ha detto non solo che è morto, ma che sarebbe finito sotto una delle terribili trappole che lui stesso aveva costruito... se fosse vero significa che allora una giustizia divina esiste davvero! Grazie Sarenrae!

Perlivash ci ha poi presentato una sua amica, una GRIG, per metà grillo e per metà fanciulla, un'altra piccola creatura fatata in grado di trasmettere grande serenità e profusa di una luminosa aura di saggezza. Il suo nome è TIG.

Ci hanno accompagnato al fiume e proprio lì, lungo il corso, sotto una catasta i legna abbiamo trovato il suo cadavere.
Ci siamo avvicinati ed abbiamo notato che la corda che teneva insieme i tronchi sembrava avere i segni come di denti...piccoli morsi...
Keldon lo ha liberato dalla catasta ed io mi sono chinata sopra di lui per cercare l'anello dello SNEFRO, ma all'imporvviso...Breeg mi ha afferrato per il collo e per qualche istante sono rimasta come paralizzata dalla sorpresa e...dallo spavento...
Per fortuna i miei compagni erano tutti lì, intorno a noi. Un fendente di Keldon, una freccia di Emmanuel, un colpo di spada di Jizar e, Breeg Orlivanch ha finalmente trovato la vera pace. Ho intonato una preghiera alla Dea affinché benedisse questi poveri resti.

Finalmente ci siamo lasciati alle spalle anche questo crudele adoratore di Norgober.

Gli abbiamo trovato addosso un bell'anello protettivo, l'anello di Buffardello.

Le creature fatate hanno finalmente deciso di fidarsi di noi e ci hanno inaspettatamente invitato nella loro tana. Pare che ci siamo guadagnati la loro fiducia. Durante il tragitto però, parlando dello strano modo in cui la corda era stata recisa, Perlivash ha ammesso di essere stato lui a mordere la corda perché non sopportava più la crudeltà del bracconiere, ma la notizia ha turbato profondamente la piccola Tig perché temeva per la purezza dell'animo dell'amico e soprattutto perché per la prima volta le aveva mentito...

Ci hanno offerto i "funghi della pancia piena", eravamo un po' scettici ma ho dovuto ammettere che erano davvero buoni e che in effetti dopo pochi morsi ci sentivamo sazi. Abbiamo dormito su letti di pigne un sonno ristoratore per noi e portatore di nuova pace tra Perlivash e Tig.

All'alba abbiamo ripreso l'esplorazione della foresta e ci siamo imbattuti in una torre, la cosiddetta TORRE OMBRA. Abbiamo deciso di esplorarla. Buona parte della struttura era rovinata ma ancora intatta. Le scale, ripide, ci hanno consentito di raggiungere la sommità. Abbiamo varcato la soglia della stanza con cautela. Tutto era avvolto nella penombra. La stanza sembrava arredata con scaffali alle parete e un tavolo di legno. Avvicinandoci agli scaffali ci siamo accorti che gli oggetti esposti erano tutti legati alla luce: lanterne, lampade, candele di tutte le forme e dimensioni...tutti spenti...
Dall'angolo opposto un battito d' ali...sobbalziamo! Ci siamo voltati e il nostro sguardo si è posato su un elegante piccolo DRAGO NERO. Ci siamo avvicinati con grande cautela e la creatura si è dimostrata piuttosto socievole. Ci ha detto di chiamarsi LUCIS FUGIT e che ci trovavamo nella sua dimora. Un piccolo drago dell'ombra che colleziona piccoli oggetti legati alla luce...ma che non devono mai essere accesi!

Un'altra meraviglia di queste terre selvagge!
 
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Samina
view post Posted on 18/12/2017, 13:27




29 Pharast 4711

Nonostante la contrarietà dei miei compagni, per il valore e l'utilità che l'anello protettivo aveva, mi sono imposta nella decisione di riportarlo a Buffardello, non tanto perché quella creatura mi piaccia particolarmente, ma perché ho promesso e la parola data è sacra.

Abbiamo poi trascorso un'altra notte ristoratrice nella tana delle due creaturine fatate, le quali ci hanno raccontato un po' del loro piano natale e del motivo per cui si troverebbero qui da noi...anche se su quest'ultimo racconto non ci hanno convinto molto...in fondo è naturale che ognuno abbia qualche piccolo segreto che preferisce tenere per sé.
Ci raccontano anche, cosi come Buffardello ci aveva accennato, che all'interno di un vecchio, enorme sicomoro vive una comunità di snefri molto dispettosi e addirittura malvagi...

30 Pharast 4711

Abbiamo salutato con affetto i nostri nuovi amici per tornare all'avamposto, ma poche ore dopo l'inizio del nostro viaggio, Keldon ha iniziato ad avere i primi sintomi di quella che poi si è rivelata essere febbre lurida. Sicuramente dovuta alla ferita infertagli da Breeg che si è infettata facendo salire la febbre...la situazione si è aggravata molto rapidamente e abbiamo temuto che non ce la facesse...per fortuna le amorevoli cure di Emmanuel sono riuscite a farlo arrivare ancora vivo all'avamposto.

Sarenrae ed Erastil vegliano sempre su di noi.

Ci siamo diretti di gran carriera da Bokken, l'erborista, per una cura e questi ci ha preparato una pozione medicamentosa a base di ghiandole di rana gigante. Ovviamente ha fatto di tutto per apparire maleducato ed irritante e non ha mancato di lagnarsi perche era l'ultima ghiandola disponibile ma alla fine, con la promessa di portargliene altre, abbiamo ottenuto la nostra cura.

La pozione, le cure di Emmanuel e tanto riposo hanno fatto il miracolo e nell'arco di qualche giorno Keldon si è finalmente ripreso.
 
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Samina
view post Posted on 18/12/2017, 13:54




02 Gozran 4711

Abbiamo approfittato di questi giorni di attesa per rilassarci e prepararci al meglio per affrontare i banditi di Guadospina e non appena Keldon si è sentito pronto, siamo partiti per questa nuova missione.

Giunti ai margini della foresta, Emmanuel e Jizar sono andati in avanscoperta, mentre io, Yan e Keldon siamo rimasti in attesa...un'intera giornata ed il giorno seguente. Al termine del secondo giorno, ci hanno detto di aver trovato due indicazioni: PONTE ORTICA e GUADO PUZZOLA. Hanno poi proseguito e si sono imbattuti in un accampamento con quattro tizi, di cui uno forse uno gnomo o più probabilmente un nano, in armatura. Sono rimasti ad osservarli, nascosti, e ad un certo punto un rapace, forse un'aquila, è scesa su di loro e si è fermata sul braccio di uno degli uomini. L'uomo con il rapace ed un altro si sono alzati ed allontanati.

Jizar, all'improvviso, ha emesso un forte fischio ed Emmanuel, in posizione più arretrata, lo ha preso come un segnale di allarme e si è ritirato senza lasciare traccia.
Jizar è rimasto solo.

Scalpitìo di cavalli in lontananza...

Emmanuel è riuscito a passare inosservato tra gli uomini ammantati, uno leggero con arco, due con armature più pesanti che si chiamavano l'un l'altro "fratelli" ed una quarta voce che invocava Gorum.
... ed è tornato al campo, ma...da solo...

Siamo rimasti in attesa mentre Emmanuel ci raccontava l'accaduto e finalmente dopo un tempo che ci è sembrato lunghissimo, anche Jizar è riapparso dai cespugli.

Dallo scambio che ne è seguito, è stato chiaro per tutti che Emmanuel e Jizar non si erano accordati sui suoni da utilizzare e loro significato perché quest'ultimo era profondamente irritato per essersi trovato improvvisamente da solo.

Il pasto, per quanto frugale, ha riportato la quiete e con la luna alta nel cielo, abbiamo iniziato con i turni di guardia.
Nel bel mezzo della notte, mentre sorvegliavo il campo con la sola compagnia degli animali notturni, sono stata colta di sorpresa da un grido proveniente dalla tenda di Yan-Hessra: il tempo di voltarmi e dalla tenda è uscita una figura ammantata di nero che presa dal panico stava gridando "Una strega!!". Me lo sono trovato di fronte: abbiamo incrociato le armi ma in un attimo dai cespugli e dagli alberi ne sono usciti altri quattro. Due mezzorchi, un nano e una guerriera dall'aspetto di un barbaro mi attaccano contemporaneamente...ho cercato di tenere loro testa ma erano troppi...ferita, sono caduta a terra.

Per fortuna, Keldon, Jizar, Emmanuel e Yan, sono accorsi rapidamente e li hanno attaccati con grande ardore, ferendoli e fermandoli. Questi infatti si sono arresi ed hanno lasciato il nostro accampamento.

Mi sono lasciata curare da Yan ed Emmanuel finché non sono stata in grado di farlo da sola. Mi sono ripresa fisicamente ma il mio orgoglio ne è uscito profondamente ferito...non mi ero accorta di nulla e se fosse successo qualcosa a Yan-Hessra non me lo sarei mai perdonata!

Yan ci ha poi raccontato l'accaduto, visibilmente scossa. Il Nero era entrato nella sua tenda e le aveva puntato un coltello alla gola...per fortuna, con grande prontezza, è riuscita grazie alle sue arti magiche ad intimidirlo e spaventarlo.

All'alba li abbiamo nuovamente incontrati al fiume. Il primo istinto è stato quello di caricarli, ma ...da uno scambio di parole abbiamo capito che neanche loro vedevano di buon occhio i banditi di Guadospina. Abbiamo chiesto loro se volevano unirsi a noi per attaccarli ma hanno rifiutato e ci hanno inoltre informato di aver rivendicato il FORTE DI GORUM, a nord del lago dove si trovano le rane giganti.

Edited by Samina - 18/12/2017, 17:26
 
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Samina
view post Posted on 29/1/2018, 00:26




08 Gozran 4711

Eravamo finalmente pronti per affrontare i banditi.

Durante il tragitto verso Guadospina, ci siamo imbattuti in tre uomini, privi di segni riconoscimento. Erano vicino ad un carro e li abbiamo visti in lontananza mentre trascinavano un corpo dietro i cespugli.

Emmanuel e Jizar si sono avvicinati dal folto della foresta, mentre Yan, Keldon ed io abbiamo seguito il sentiero a cavallo.
Dopo le prime presentazioni abbiamo chiesto loro chi fossero: "Siamo guardacaccia al soldo di Restov"; ma alla richiesta di un mandato ci hanno detto di essere stati incaricati solo verbalmente e, inoltre, hanno negato di aver trovato e nascosto un corpo...

Li abbiamo intimati di deporre le armi e, al loro rifiuto, Yan ha mostrato loro il suo volto di strega.
Sono fuggiti in preda al panico perché temevano le streghe profondamente! Lo stesso li abbiamo raggiunti e attaccati: Keldon ne ha caricati due da cavallo, mentre il terzo è riuscito a scappare gettandosi nel fiume, ma non abbastanza velocemente da schivare una freccia di Emmanuel. Abbiamo visto il suo corpo precipitare nella cascata e poi tornare a galla inerme lungo il corso del fiume.
Abbiamo seppellito i tre corpi e ci siamo accampati.

Durante la notte, attratti dal cibo, siamo stati attaccati da quattro cinghiali. Li abbiamo uccisi e scacciati senza difficoltà e al mattino siamo ripartiti di buon'ora.

09 Gozran 4711

Emmanuel e Jizar sono andati in esplorazione del campo dei banditi al Guadospina...stranamente vuoto...quando di colpo due banditi li hanno presi di sorpresa, alle spalle. Kessle, la capo banda, è sbucata fuori da un carro e ci ha assalito con due temibili accette, mentre dall'altra parte del fiume, due arceri ci tenevano sotto tiro...una situazione molto brutta ...
Lo scontro è stato durissimo, con fendenti e colpi di accetta, mentre frecce volavano sopra le nostre teste, ma alla fine, seppur gravemente feriti, siamo riusciti ad ucciderli tutti tranne l'ultimo che ha deciso di arrendersi e ci ha fornito preziose informazioni sul loro capo, il superiore di Kessle.
Lo ha definito un mostro dai poteri sovrannaturali che si fa chiamare SIGNORE CERVO e vive a nord, ad ACQUAZANNA all'interno di un Forte. Indossa un teschio con le corna di cervo. Ha anche aggiunto che nelle cantine del Forte si annida una creatura d'ombra con occhi rossi come braci, che probabilmente lo sta dominando e gli conferisce poteri speciali. Pare che col passare del tempo sia diventato sempre più crudele.
Ci ha inoltre spiegato che lavora per lui solo perché ha in scacco sua moglie Jackie e Lila, la figlia più grande. Sono serva e coppiera del signore del forte. Il suo nome è RENO "IL ROSSO". Ha aggiunto che la figlia minore Gelinda abita nel villaggio sotto il Forte.
Reno ha accettato di venire con noi è consegnarsi alla giustizia.
Mentre parlavamo, il cielo si è oscurato ed un falco è passato sopra le nostre teste fischiando per poi allontanarsi e tornare ad appollaiarsi sul braccio di un uomo ammantato che ci stava osservando da distanza...forse uno dei membri del "gruppo di Gorum". Abbiamo fatto appena in tempo a caricare il carro quando è iniziato a piovere. Un violento temporale. Il fiume si gonfiava pericolosamente e solo con grande fatica siamo riusciti ad allontanare il carro dal fiume. Bagnati fradici, ci siamo riparati sotto una tenda cerata.
Reno ha ripreso a fornirci nuove informazioni e così abbiamo scoperto che Yosif adesso si fa chiamare Oaks ed è entrato nel giro dei banditi di Acquazanna...povera anima...
Reno ha proseguito e ci ha detto che il braccio destro del signore cervo era un paladino in disgrazia di Erastil, AKYROS ISMORT. Un tempo DOVAN era il suo luogotenente, ma aveva messo gli occhi sulla moglie del Rosso e voleva frustare sua figlia, ma Akyros si è interposto fieramente e quando Dovan si è lamentato col signore cervo dell'accaduto, questi l'ha sostituito con Akyros. Dovan si è allora rivoltato, ma anche in questo caso, Akyros si è preso un fendente al posto del suo signore, guadagnandosi il suo rispetto e la sua fiducia.
C'è poi FALGRIM SNEG "L'Arruolatore": esplora i territori per trovare nuovi banditi. È lui che ha portato Akyros al forte.

All'improvviso dall'alto del cielo plumbeo siamo stati attaccati da un ORSOGUFO, madre di un cucciolo che Kessle aveva rapito e portato in dono al signore cervo...in cerca di vendetta...

Jizar emise un forte grido per attirare la sua attenzione e il risultato fu che la bestia ci attaccò...non ho mai capito il motivo di quel grido...
Proprio Jizar fu morso mortalmente dall'orsogufo. Per fortuna riuscii a raggiungerlo in tempo per curarlo mentre gli altri riuscirono ad uccidere la povera creatura.

La notte trascorse tranquilla e la mattina seguente inviammo Reno al forte con il carico di Baldoria che il capo dei banditi stava aspettando, per raccogliere nuove informazioni.

Gli abbiamo dato appuntamento dopo due settimane alla torre un tempo infestata.

Edited by Samina - 29/1/2018, 14:38
 
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Samina
view post Posted on 1/2/2018, 17:39




Dopo aver scuoiato l'orsogufo, siamo ripartiti alla volta dell'avamposto. Giunta la sera ci siamo accampati e durante il suo turno di guardia, a notte fonda, Jizar ci ha svegliato perché aveva visto una luce soffusa provenire dalla direzione di Guadospina...forse si trattava del mezzorco del "gruppo di Gorum" perché quella che aveva visto sembrava essere la luce tremula di una lanterna che si rifletteva su un'armatura metallica...
Siamo tornati a dormire e nessuno è venuto a disturbare il nostro sonno...la Dea ha vegliato su di noi...lei sa quanto ne avevamo bisogno!

11 Gozran 4711

Dopo due giorni di viaggio, in serata, siamo infine giunti all'avamposto.
Al nostro arrivo c'erano già cinque cavalli nella stalla e nel cortile c'era una nuova tenda.
Al tavolo, i soldati, Oleg e altri uomini sconosciuti stavano conversando e mangiando in un'atmosfera molto piacevole.
Siamo stati accolti con grande calore da Svetlana, ma questa è stata fermata bruscamente da Oleg che ci è venuto incontro con uno sguardo molto preoccupato e serio e ci ha informato molto rapidamente dell'arrivo dei Coni Neri: cacciatori di streghe e necromanti.
L' atmosfera di colpo era mutata...stavo provando una brutta sensazione...
Non abbiamo fatto in tempo a scambiarci nemmeno una parola perché,subito, siamo stati invitati da Sir Beric, quello che poi si è rivelato essere il loro capo, al suo tavolo per essere informati che il giorno successivo avrebbe voluto parlare con ognuno di noi individualmente.
Ero molto preoccupata per Yan-Hessra...

Sir Beric Glennworth, detto "Il Tormentatore" è un eroe di guerra, una leggenda e fonte di ispirazione per i Coni Neri e...porta ancora con sé i segni di tali battaglie, come una mandibola a scatto e un passo vistosamente zoppicante.
I seguaci al suo seguito si chiamano Byron Golmar e Joran.

Più tardi, dopo che tutti si erano ritirati, siamo andati a disturbare il capitano Kesten nella sua stanza per poter parlare lontano da orecchie indiscrete e abbiamo saputo che proprio lui ha coperto Yan con i Coni Neri dicendo che è la nipote di Keldon.
Noi gli abbiamo invece parlato del Forte di Acquazanna e del capo dei banditi.

12 Gozran 4711

Sir Beric ha iniziato il suo interrogatorio di buon'ora ma davanti a Keldon, Yan-Hessra e Kesten ha fatto capire chiaramente e con toni intimidatori che aveva già raccolto informazioni su tutti noi e che quindi sapeva che gli era stato mentito.

A fine mattinata è poi partito col suo seguito alla volta della Torre un tempo infestata, per approfondire meglio gli eventi lì accaduti qualche mese prima. Che sollievo!
...speriamo soltanto che se ne vadano dalla torre prima della data del nostro appuntamento con Reno...




 
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Samina
view post Posted on 1/2/2018, 18:00




15 Gozran 4711

Siamo partiti alla ricerca del Tempio di Erastil in aiuto di Padre Jhod che per lungo tempo lo ha cercato invano.

Giunti ad una radura ci siamo resi conto che gli steli d'erba nascondevano decine di trappole...
Facendo molta attenzione, siamo riusciti ad evitarle una ad una...ma ci siamo imbattuti in una grande fossa sul fondo della quale erano visibili resti...di animali e di...persone...che orrore!
Sicuramente opera di quel bastardo di un bracconiere... Opera di Breg!

Povere anime...
Ci siamo fermati, abbiamo benedetto la fossa e abbiamo poi ripreso mesti il cammino...

17 Gozran 4711

Siamo giunti in un'altra radura, nel folto della foresta, dove ci è apparsa quella che sembrava essere la struttura di un maestoso tempio in stato di abbandono, coperto di edera ed arbusti.

All'improvviso siamo stati attaccati da un enorme e magnifico orso spirituale, il guardiano di questo luogo sacro, ma che purtroppo pareva aver perduto il senno...

Siamo stati colti di sorpresa, sia per la sua bellezza, sia per la sua grande possenza ma, lo stesso, siamo riusciti ad accerchiarlo e ad avere la meglio sull'incredibile creatura.
In un attimo, senza nemmeno avere il tempo di rendercene conto, con lui si è dissolta anche la grave maledizione che avvolgeva la Foresta Sacra di Erastil ed il suo Tempio.

Un'esperienza assolutamente indimenticabile...

Ci siamo riposati in questo luogo carico di spiritualità e siamo ripartiti all'alba, ristorati e rigenerati, per proseguire con la nostra esplorazione.

Edited by Samina - 3/2/2018, 15:04
 
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